WINNING ELEVEN 8: IN ATTESA DI PES4 …

Qual è il gioco che i redattori di Insert-Coin inseriscono nella loro PS2 a ottobre e non fanno uscire praticamente più fino all’ottobre successivo? Qual è il titolo che trasforma i già citati redattori in belve agonistiche, pronte ad umiliarsi reciprocamente a suon di goal? Se seguite da un po’ la nostra web-zine non dovreste avere difficoltà a formulare una risposta: Pro Evolution Soccer! Per iniziare a leggere il resto di questa recensione dovete rispondere ancora a due ultimi quesiti: come si chiama la versione giapponese di PES? Perché questa inutile introduzione per parlarvi dell’attesissimo Winning Eleven 8?
Fine delle domande. E’ tempo di analizzare l’ultima opera del team guidato da Shingo “Seabass” Takazuka, il gioco di calcio (quasi) definitivo.

Un menù rinnovato nelle forme e nei colori ci apre la strada del (quasi) Nirvana dei video-pallonari. Esteriormente le novità si palesano con questa “lucidatina”, ma è approfondendo la nostra conoscenza con le opzioni di gioco e addentrandoci nelle singole voci dell’offerta Konami che veniamo a contatto con i primi mutamenti della specie: in particolare, raggiungendo quella che potrebbe essere considerato uno dei cardini del titolo, troviamo una Master League ampliata nel numero dei club, migliorata quanto a profondità manageriale e arricchita e impreziosita dalle tanto sospirate licenze ufficiali. Lega Calcio italiana, Liga spagnola e campionato olandese sono rappresentati così come mamma li ha fatti: maglie, nomi, sponsor, giocatori ufficiali! Si poteva fare di più ed avere anche Premiership e Bundesliga? Forse, ma ricordatevi che fino all’anno scorso i club con licenza ufficiale si contavano poco più che sulle dita di una mano…

Tornando alle novità strutturali della ML, prima di lanciarci in una nuova stagione, ci è concesso di scegliere se giocare con la squadra di Default (Castolo, Cellini, Vornander, tanto per citare quelli a cui siamo più affezionati), oppure sempre con i consueti fanta-giocatori un po’ sfigati, ma con l’aggiunta di tre campioni. L’ultima opzione prevede invece l’utilizzo della squadra ufficiale al completo.

Piattaforma: PS2
Genere: Sportivo/Calcio
Prodotto da: Konami
Sviluppato da: KTYO
Distribuito da: Import
N° Giocatori: 1-8
Note: Interamente in giapponese

Un nuovo aspetto molto interessante (che qualche appassionato reclamava da tempo) è quello legato al fattore “crescita” dei calciatori: invecchiamento, ma anche miglioramento o peggioramento dei valori tecnici, secondo la costanza o meno d’impiego dei nostri giocatori. L’ultimo alito di freschezza alla Master League è dato dall”opzione “My Best Eleven” che consente di memorizzare i migliori campioni che hanno militato nel nostro club per poter sfidare gli amici con la propria squadra ideale.

Forte dell’acquisizione delle sopracitate licenze, KTYO ha pensato di rendere disponibile una modalità campionato più aderente alla realtà. Oltre al consueto mega torneo tra Nazionali (disputabile anche con tutti i club della ML), sarà possibile cimentarsi in alcuni campionati internazionali: Serie A, Liga spagnola, Lega olandese (con tanto di stemmi ufficiali), Bundesliga, D1 Francese e Premier League inglese riconoscibili sotto i nomi di fantasia.

Al di là di queste novità indubbiamente gradite, è solo sul campo che si misura il valore di ogni nuova incarnazione di Winning Eleven. Come sempre “Seabass” e i suoi non tradiscono… Tralasciando l’aspetto grafico, in costante positiva evoluzione (segnaliamo giusto l’aggiunta di alcuni riflessi di luce suoi corpi degli atleti, l’aumentata ricchezza scenica e un balzo felino in avanti del numero e della bellezza delle animazioni, anche di contorno), ci soffermiamo sulla giocabilità.

Il trattamento di palla è nuovamente cambiato, soprattutto grazie a un nuovo e soddisfacente sistema di passaggi (sia di quelli rasoterra che di cross e filtranti alti e bassi), alla nuova fisica della palla e inerzia del corpo dei giocatori. La manovra deve per forza farsi più ragionata e vive di rallentamenti e brusche accelerazioni, proprio come nella realtà. I movimenti dei nostri undici sembrano molto più naturali e le loro decisioni, soprattutto quelle riguardanti lo spingersi in attacco, risultano meno ingabbiate rispetto ai precedenti capitoli. Sempre in evoluzione il sistema di dribbling, arricchito da nuove finte (non tentatele con i giocatori della squadra di Default, per carità!); difficile impratichirsi ma impossibile non lanciarsi in tentativi di saltare l’avversario: grazie San Seabass per aver compreso i segreti della curva di apprendimento!

Altre introduzioni novelle sul campo di gioco sono la gestione totale delle punizioni (schiacciando Select è possibile decidere di calciarle anche a due, con tanto di finte e tiri a sorpresa) e la sospirata comparsa della terna arbitrale. Più che la presenza in campo del direttore di gara, a nostro parere, è maggiormente interessante segnalare la calibrazione del metro con cui vengono arbitrate le partite, molto più razionale e affidabile rispetto al passato.

Grandi sono le sensazioni che riesce a far vivere questo WE8, sicuramente, ancora una volta, al top della nostra classifica di simulatori calcistici. Siamo però fiduciosi che Pro Evolution Soccer 4, la sua controparte europea in uscita a ottobre, sarà in grado di superarlo. Già, perché la nostra speranza è che nei prossimi due mesi circa il team di KTYO sarà in grado di cancellare quei “(quasi)” che sporcano qua e là questa recensione. Vogliamo credere che riesca a porre rimedio ai tremendi rallentamenti che affliggono il gioco nelle fasi più concitate o affollate (sui calci d’angolo, con la visuale grandangolare, l’effetto moviola è imbarazzante…); ci piace sperare, ma crediamo di illuderci fortemente, che le formazioni risultino aggiornate al campionato 2004/2005 e non allo scorso; desidereremmo che una volta ritiratisi per vecchiaia i giocatori non tornassero disponibili per l’acquisto nella Master League, con vent’anni di meno sul gobbo, le proprie abilità immutate e un prezzo di mercato ridicolo. Infine, ci piacerebbe che venisse ritoccata leggermente l’intelligenza artificiale dei portieri: meravigliosi quando sfoderano riflessi da pantera e recuperano la giusta posizione quando sembravano ormai spiazzati, vergognosi quando si scopre il loro lato debole e li si infila in diagonale sempre dalla stessa posizione! Una falla, quest’ultima, che colpisce in maniera così evidente la saga Konami, forse per la prima volta dal lontano1996…

In attesa di PES4, dunque, se potete leggere giochi Import e siete appassionati di calcio, girando tra gli scaffali del vostro negozio di videogiochi preferito sapete benissimo in che direzione guardare…

Voto 9,2