
Dieci anni di NBA 2K?!?! È passato così tanto da quando abbiamo inserito il GD-Rom (sic) del titolo cestistico di Visual Concepts nel nostro Dreamcast?! Incredibile! Se in due lustri possono essere mutate profondamente tante cose a livello personale, è bello riscontrare che, almeno in ambito videoludico, esistono delle costanti. Una di queste è sicuramente rappresentata dall’impegno che gli sviluppatori di 2K Games hanno costantemente profuso per realizzare il miglior gioco di basket in circolazione. In questi dieci anni, infatti, Visual Concepts ha coltivato il suo franchise con la meticolosità che si riserva alla cura di un vitigno che può dar vita a un vino prezioso.
È così che, “stappando” NBA 2K10, nell’aria si spande il buon profumo che solitamente emana un grande videogame e, fortunatamente, il nostro olfatto non ci inganna. L’edizione del decennale si propone come la più completa e raffinata simulazione cestistica a disposizione degli appassionati. Una presentazione di altissimo livello, immersa in una credibile atmosfera di stampo televisivo, porta i giocatori a confrontarsi con un menu ricchissimo di modalità e a incontrare anche non poche novità. Tra queste, l’introduzione di NBA Today, feature che prende vita grazie alla connessione della nostra console alla grande rete e che mantiene aggiornata, quotidianamente, la condizione dei giocatori e la composizione delle rose delle squadre NBA. I riflessi di questa funzionalità si riscontrano sia nei cambiamenti dello stato di forma degli uomini in campo (adeguatamente sottolineati dal ricchissimo e puntuale commento – in inglese) che nelle scelte proposte dal gioco all’utente. È possibile, infatti, disputare subito l’anticipo virtuale di una partita reale: quella che il calendario prevede si svolga, sul vero parquet, di lì a poche ore. Contemporaneamente, ci possiamo tenere aggiornati sui risultati, le classifiche e quant’altro sia riferito alle partite disputate la sera prima.
L’altra novità è costituita dalla modalità My Player, che riprende il trend sviluppato in alcuni titoli sportivi di recente uscita e ci fa assumere il ruolo di un rookie, lanciandoci in una carriera che ci può portare dalla summer league fino al quintetto base di una grande squadra, passando per allenamenti e lunghe attese in panchina. L’idea è buona e ben realizzata, ma preparatevi ad armarvi di pazienza, anche nei confronti del vostro tutor, in grado di “urlarvi in testa” per una palla persa anche se avete appena messo a referto una tripla-doppia! La crescita del vostro giocatore è lenta, le soddisfazioni arriveranno solo col tempo…
Altre modalità sono la già osannata Associazione (una vera vita alternativa, per gli appassionati cestisti virtuali: gestione totale di una società di pallacanestro, nei panni dell’allenatore/manager), la sfida online (un po’ tentennante e con menu non propriamente user friendly, purtroppo…) e il “gioco nel gioco” NBA Blacktop. Quest’ultimo ci porta nei campetti di quartiere ad affrontare tanto partite da 1 contro 1 a 5 contro 5 quanto gare di tiri liberi (a proposito, ottimo e istintivo il meccanismo di esecuzione del tiro legato allo stick destro), schiacchiate e varie competizioni dal forte gusto “street”.
Al di là della sua vastità d’offerta, NBA 2K10 regala un grande spettacolo e divertimento “profondo”, una volta giunti in campo. La squadra può essere gestita direttamente quanto venire affidata (nei cambi e nelle scelte tecniche) all’intelligenza artificiale e, a ogni time-out, è possibile cambiare idea riguardo questo aspetto. Visivamente, c’è di che godere. Belli i modelli dei giocatori, dettagliatissimi e via via più sudati (anche se la somiglianza dei volti non sempre è azzeccatissima). Le animazioni alternano fluidità degna del miglior motion capture a qualche piccolo tentennamento, dovuto al non sempre perfetto legame tra un movimento e l’altro. Generalmente, però, anche grazie alla bontà del sistema di controllo (e qui, ancora una volta, il tiro affidato allo stick destro si rivela fonte di varietà e spettacolo), una volta immersi nell’atmosfera della partita si tendono a notare più gli aspetti positivi di quelli che fanno storcere il naso… soprattutto dopo che si è messo a segno un contropiede dallo sviluppo leggendario, con palla recuperata in tuffo e lancio da terra per il compagno scattato verso il canestro in piena febbre da “showtime”!
Se gli schemi d’attacco convincono e i giocatori tentano di guadagnare spazio per un buon tiro, i movimenti in difesa ci piacciono di meno. Non tanto la difesa uno-contro-uno, efficace e abbastanza precisa, quanto i movimenti dei compagni controllati dalla CPU, poco inclini a coprire adeguatamente e spesso generosi nel lasciare corridoi in cui far penetrare indisturbati gli avversari.
Tirando le somme, NBA 2K10 è anche quest’anno il titolo da avere per ogni appassionato di basket. Se si può chiudere un occhio su qualche piccolo difetto, non si può che restare con le palpebre ben spalancate ad ammirare la varietà, la cura e l’amore per la palla arancione che, ancora una volta, Visual Concepts ha riversato nella sua opera. Un vino prezioso, dicevamo. Cosa c’è di meglio per brindare ai dieci anni del franchise?
Voto 8,7